Il settore della stampa flessografica ha sviluppato diverse soluzioni per pulire i cliché. Molti responsabili di stampa, oggi, utilizzano macchine automatiche per il lavaggio delle lastre. Ma siamo sicuri che questa sia la soluzione più efficace?
Una delle criticità più frequenti che si verifica quando si utilizza una macchina automatica per il lavaggio dei cliché riguarda il rilascio di inchiostro da stampa a base di nitrocellulosa sul retro dei cliché. Durante il processo di pulizia, le lastre flessografiche vengono contaminante da una miscela di inchiostro NC e di solvente di pulitura. Potenzialmente, perfino lo strato più sottile di inchiostro potrebbe danneggiare i cliché. Test interni di laboratorio confermano che, più è sottile lo strato di inchiostro, più risulta compromessa la capacità di smontaggio del cliché. Molti tecnici, però, non associano la necessità di applicare una forza maggiore durante la fase di smontaggio della lastra alla presenza di residui di inchiostro sul fotopolimero. Un modo per superare questa criticità potrebbe essere quello di considerare uno step di pulitura aggiuntivo, dopo il lavaggio automatico. Senza dubbio, la soluzione più pratica ed efficiente è l’applicazione di nastri biadesivi, dotati di un’eccellente resistenza all’inchiostro che prevengono il danneggiamento dei cliché durante la fase di smontaggio.